Da un’indagine in tutte le direzioni e dal sistematico confronto internazionale, contenuti nel volume di Roberto Ippolito Ignoranti, pubblicato da Chiarelettere, il paese risulta sempre in coda nelle classifiche sui livelli di conoscenze, di istruzione e formazione. Dati episodi e comportamenti denunciano che “l’Italia che non sa” è “l’Italia che non va”. E possono scuotere il disinteresse generale nei confronti dell’arretramento culturale.