Il richiamo alla chiusura dei confini, all’isolamento, al “tornatene a casa tua”, al nazionalismo, confligge con quella globalità ed interdipendenza che i “grandi della terra” si sono dati con i nuovi obiettivi globali, in vista del 2030. Non più Nord e Sud, non più povero e ricco, ma tutto è in stretto collegamento. Questo il cardine dei nuovi obiettivi di sviluppo.

La salute del mondo, quindi, non può non passare per uno dei malati più drammatici del pianeta, il continente africano. Ricco di risorse, ma depredato e con alcuni degli indici di salute più drammatici della Terra. Amref cura dal 1957 la salute delle aree più remote dell’Africa, consapevole che curare l’Africa sia prendersi cura del mondo.

Riccardo Iacona, nelle sue inchieste su Presadiretta (RAI 3) ha di frequente “connesso” il nostro mondo a quello africano, costruendo ogni volta una narrazione che evidenzia quel filo rosso che li lega. Insieme ad Amref PresaDiretta ha raccontato: “la salute come strada per costruire la pace in un Sud Sudan martoriato da divisioni etniche e conseguenze della guerra civile” (2013); scandagliato il dibattito intorno ai vaccini, che ha scaturito numerosi scontri in Italia, ma che in un Paese come l’Uganda, come dimostrato con l’aiuto di Amref - sono essenziali (2016). Fino al racconto delle conseguenze del terrorismo al confine tra Kenya e Somalia, a seguito della strage di Garissa, compiuta per mano del gruppo somalo al shabab. Tale tema è stato sviluppato dal fondatore di Amref Italia, Tommy Simmons, in collaborazione con il regista Angelo Loy.

Perché ci dovrebbe interessare l’Africa e la sua salute? In che modo il giornalismo può avvicinare temi che sembrano apparentemente lontani? A queste ed altre domande - grazie alla collaborazione della giornalista Cristina Nadotti - si cercherà di rispondere.

Saluto iniziale della presidente onoraria di Amref Ilaria Borletti Buitoni.

Organizzato e sponsorizzato da Amref Italia.

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