"La scienza non è democratica": uno slogan che si è diffuso nel dibattito pubblico, contribuendo ad alzare un muro tra scientisti da una parte e complottisti o semplici scettici dall'altra. Eppure, anche nell'ambito del mondo scientifico, non manca chi è convinto che su temi complessi e che richiedono competenze specifiche, pretendere il curriculum dell'interlocutore sia un atteggiamento controproducente, che nuoce alla stessa diffusione delle teorie scientifiche, al consenso che le decisioni politiche richiedono e al loro impatto sulla vita quotidiana. Vaccini, riscaldamento globale od OGM riguardano tutti noi, eppure non tutti hanno la preparazione per capirli. I saperi più specifici e tecnici sono destinati a essere appannaggio di pochi, oppure è necessario integrare sempre più ricerca scientifica e comunicazione, interrogandosi sui metodi e sulla necessità della seconda affinché la prima possa migliorare la nostra società?

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